Il tonkatsu è uno dei piatti comparsi negli anime fin da tempi remoti. Già nel 1979 compariva in un episodio di Majokko Megu-chan, qui in Italia conosciuto come Bia, la sfida della magia. E da allora la sua presenza non ha fatto che aumentare. Infatti è molto facile riscontrare apparizioni della morbida cotoletta impanata in anime attualissimi come Your Name (Kimi no na wa), in cui Taki Tachibana ne ha uno con sè durante il suo viaggio in treno alla ricerca di Mitsuha, Your Name (Kimi no na wa), o come in Mirai Nikki, gustata da Yukiteru Amano.
Il tonkatsu è un piatto della cucina giapponese composto da una cotoletta di maiale (lonza o filetto di maiale) alta uno o due centimetri, impanata e fritta in abbondante olio. Una volta cotta, la cotoletta viene tagliata in pezzi di piccole dimensioni, per poterli prendere agevolmente con le bacchette, e servita con salsa Tonkatsu insieme a riso bianco, un rinfrescante cavolo cappuccio tagliato finemente e talvolta accompagnata da zuppa di miso.
La parola “Ton” (豚) deriva da maiale e “Katsu” (カ ツ) è un’abbreviazione di Katsuretsu (カ ツ レ ツ) derivata dalla parola inglese “cutlet” (cotoletta).
Il tonkatsu venne introdotto in Giappone dai portoghesi e elaborato come “Yoshoku” (pasto occidentale modificato per essere adattato al gusto dei giapponesi) all’inizio del 20° secolo. In origine il Katsuretsu era solitamente preparato con la carne di manzo. La versione suina fu introdotta infatti nel 1899 in un ristorante chiamato Rengatei (煉 瓦 亭), un ristorante specializzato in piatti occidentali a Ginza, Tokyo.
Qui un articolo da Japan Experience.
La più grande differenza è che il Tonkatsu è impanato con il panko (パ ン 粉) un pangrattato di pane bianco senza croste. La parola deriva dalla combinazione di “Pan” che significa pane (una parola presa in prestito dalla parola) e “Ko”, che è la desinenza della parola farina in giapponese. I fiocchi croccanti sono più grandi del pangrattato che di solito utilizziamo per le nostre impanature, i quali conferiscono al Tonkatsu una consistenza straordinariamente leggera e croccante, poiché i fiocchi assorbono meno olio del normale pangrattato durante la frittura.
Ma se sei preoccupato di mangiare cibi fritti, ho tre consigli per te. La frittura, solo se è fatta seguendo delle regole ben precise, è un tipo di cottura che non fa così male come siamo abituati a pensare.
Ojisan è un innovatore e le sue preparazioni a base di carne sono ormai leggenda. Seguendo al tempo stesso la tradizione e la scienza legata alla cottura delle carni ha messo a punto una ricetta unica nel suo genere, che rende il tonkatsu ancora più morbido, spesso e piacevolissimo da addentare e gustare. “Il risultato che volevo ottenere era quello di avere una fetta molto spessa, ma al tempo stesso super morbida” ed è riuscito nel suo intento. Viene poi servito con una montagna di verza insaporita con salsa al sesamo e soia e con qualche fettina di daikon, che conferisce la necessaria e piacevolissima nota acidula.
Ecco perché non troverai in tutta la città un tonkatsu così tenero, saporito e gratificante come quello preparato da Ojisan!
Per gustare un ottimo tonkatsu puoi fare tre cose:
Puoi anche prenotare usando l’icona di Whatsapp che vedi qui in basso (solo per mobile) oppure puoi chiamare Ojisan al numero 349 367 4997
Questo articolo sul Tonkatsu ti è piaciuto? Allora condividilo su Instagram, Facebook o Twitter con hashtag #MangaFood.
Il tonkatsu è uno dei piatti comparsi negli anime fin da tempi remoti. Già nel 1979 compariva in un episodio di Majokko Megu-chan, qui in Italia conosciuto come Bia, la sfida della magia. E da allora la sua presenza non ha fatto che aumentare. Infatti è molto facile riscontrare apparizioni della morbida cotoletta impanata in anime attualissimi come Your Name (Kimi no na wa), in cui Taki Tachibana ne ha uno con sè durante il suo viaggio in treno alla ricerca di Mitsuha, Your Name (Kimi no na wa), o come in Mirai Nikki, gustata da Yukiteru Amano.
Il tonkatsu è un piatto della cucina giapponese composto da una cotoletta di maiale (lonza o filetto di maiale) alta uno o due centimetri, impanata e fritta in abbondante olio. Una volta cotta, la cotoletta viene tagliata in pezzi di piccole dimensioni, per poterli prendere agevolmente con le bacchette, e servita con salsa Tonkatsu insieme a riso bianco, un rinfrescante cavolo cappuccio tagliato finemente e talvolta accompagnata da zuppa di miso.
La parola “Ton” (豚) deriva da maiale e “Katsu” (カ ツ) è un’abbreviazione di Katsuretsu (カ ツ レ ツ) derivata dalla parola inglese “cutlet” (cotoletta).
Il tonkatsu venne introdotto in Giappone dai portoghesi e elaborato come “Yoshoku” (pasto occidentale modificato per essere adattato al gusto dei giapponesi) all’inizio del 20° secolo. In origine il Katsuretsu era solitamente preparato con la carne di manzo. La versione suina fu introdotta infatti nel 1899 in un ristorante chiamato Rengatei (煉 瓦 亭), un ristorante specializzato in piatti occidentali a Ginza, Tokyo.
Qui un articolo da Japan Experience.
La più grande differenza è che il Tonkatsu è impanato con il panko (パ ン 粉) un pangrattato di pane bianco senza croste. La parola deriva dalla combinazione di “Pan” che significa pane (una parola presa in prestito dalla parola) e “Ko”, che è la desinenza della parola farina in giapponese. I fiocchi croccanti sono più grandi del pangrattato che di solito utilizziamo per le nostre impanature, i quali conferiscono al Tonkatsu una consistenza straordinariamente leggera e croccante, poiché i fiocchi assorbono meno olio del normale pangrattato durante la frittura.
Ma se sei preoccupato di mangiare cibi fritti, ho tre consigli per te. La frittura, solo se è fatta seguendo delle regole ben precise, è un tipo di cottura che non fa così male come siamo abituati a pensare.
Ojisan è un innovatore e le sue preparazioni a base di carne sono ormai leggenda. Seguendo al tempo stesso la tradizione e la scienza legata alla cottura delle carni ha messo a punto una ricetta unica nel suo genere, che rende il tonkatsu ancora più morbido, spesso e piacevolissimo da addentare e gustare. “Il risultato che volevo ottenere era quello di avere una fetta molto spessa, ma al tempo stesso super morbida” ed è riuscito nel suo intento. Viene poi servito con una montagna di verza insaporita con salsa al sesamo e soia e con qualche fettina di daikon, che conferisce la necessaria e piacevolissima nota acidula.
Ecco perché non troverai in tutta la città un tonkatsu così tenero, saporito e gratificante come quello preparato da Ojisan!
Per gustare un ottimo tonkatsu puoi fare tre cose:
Puoi anche prenotare usando l’icona di Whatsapp che vedi qui in basso (solo per mobile) oppure puoi chiamare Ojisan al numero 349 367 4997
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